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Trento, 1 febbraio 2025
Caso Pedri: oltre la sentenza,
una riflessione necessaria sulla gestione
del rischio stress lavoro-correlato in APSS

COMUNICATO STAMPA di Lucia Coppola di Alleanza Verdi e Sinistra

La recente assoluzione dell’ex primario Saverio Tateo e della sua vice Liliana Mereu nel caso legato alla scomparsa della dottoressa Sara Pedri non cancella il tema centrale di questa vicenda: la gestione del rischio da stress lavoro-correlato negli ambienti sanitari, in particolare nei reparti ad alta complessità come Ostetricia e Ginecologia.

Nonostante l’assenza di una legge specifica sul mobbing, la normativa per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro esiste già. Il D.Lgs. 81/2008 impone la valutazione e gestione dei rischi, compreso lo stress lavoro-correlato, per tutti i lavoratori, primari inclusi. È quindi necessario che l’APSS assicuri una valutazione approfondita di questo rischio aggiornata e costantemente monitorata in ogni unità operativa, reparto e servizio.

Se si è giunti a processi, dimissioni, licenziamenti e commissioni di inchiesta, è evidente che la gestione del rischio da stress lavoro-correlato in Ginecologia è stata deficitaria. Il “clima difficile” e l’ambiente percepito come “tossico” dai dipendenti non possono essere ignorati. Il numero significativo di parti offese indicate dalla procura e delle ginecologhe costituitesi parte civile lo dimostra.

Questa vicenda deve diventare un punto di svolta: è necessario un intervento concreto e immediato per rafforzare il monitoraggio del rischio stress lavoro-correlato in tutta la sanità trentina. Solo così sarà possibile prevenire future situazioni critiche e garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro per tutti.

      Lucia Coppola

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